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Non tutto ciò che può essere contato conta

 

e non tutto ciò che conta può essere contato

 

                                Einstein

VALUTAZIONE PSICODIAGNOSTICA

 

COS'È?

La valutazione è l’analisi dei punti di forza, di debolezza e delle caratteristiche della persona.

Attraverso test e prove (alcune cartacee e altre sotto forma di gioco pratico) si misurano le capacità cognitive, di pensiero e le caratteristiche emotive; i risultati emersi andranno poi uniti all'interno di un unico documento (la diagnosi) firmato dal professionista e valido ai fini di legge. 

 

Le funzioni cognitive osservate sono: linguaggio, calcolo, ragionamento, memoria, attenzione, abilità visuo-spaziali, pianificazione e percezione corporea. 

Vengono osservate anche le componenti emotive ed affettive, come l'autostima, la fiducia in sè, la gestione delle emozioni e la relazione con l'altro.

 

 

A CHI SERVE LA VALUTAZIONE?

La valutazione individua l'origine delle difficoltà.

La valutazione è un documento utile agli insegnanti per poter "aiutare" i bambini, che presentano difficoltà, con accorgimenti utili e personalizzati. Questo aiuto avviene in concreto con le così dette misure dispensative e strumenti compensativi.

Ciò che NON deve essere fatto è utilizzare il documento per etichettare o chiudere la Persona dentro ad una categoria.

Non è possibile "definire" nessuno dentro a termini ristretti, ma soprattutto i bambini, che si trovano in un periodo di rapida crescita e cambiamento.

In presenza di certificazione "DSA" la scuola ha l’obbligo di stilare il PDP (legge 1770/2010), documento all'interno del quale saranno spiegati gli strumenti compensativi e dispensativi utili per il bambino.

In caso non emergano le basi per una diagnosi DSA ma vengano evidenziate altri tipi di difficoltà (es. linguaggio, attenzione) può essere riconosciuto un BES "Bisogno Educativo Speciale" (in questo casa la scuola decide se stilare il PDP o meno).

La valutazione  serve anche ai genitori e al bambino/ragazzo per poter conoscere e riconoscere i punti di forza e di debolezza e scegliere se intraprendere, o meno, un percorso per facilitare l'apprendimento scolastico o l'acquisizione di alcune competenze/conoscenze personali.

QUANTO TEMPO SERVE PER FARLA?

Dopo l'incontro conoscitivo iniziale, per svolgere una valutazione accurata, sono necessari almeno 2 incontri, dopo i quali ci sarà un incontro finale con i genitori per la restituzione della relazione clinica.

Il numero di sedute può variare a seconda del caso, questo però non influirà sul costo complessivo totale che sarà comunicato anticipatamente.

CHI FA LA VALUTAZIONE?

La legge n.170 del 2010 prevede che la diagnosi DSA sia effettuata da

-specialisti del Servizio Sanitario Nazionale (precisamente dal NPI= Neuro Psichiatra Infantile). Le modalità di accesso al servizio varia da regione a regione. In Emilia Romagna è possibile richiedere l'appuntamento presso il servizio dopo la richiesta effettuata dagli insegnanti .

oppure

-specialisti privati (Psicologo, Neuro Psichiatra Infantile) in centri specializzati.

Ricorda che la legge può cambiare da regione a regione e ciò che è valido in un posto, può non essere valido in un altro, è importante informarsi sempre.

DOPO LA VALUTAZIONE?

In base alla diagnosi emersa SI PUÒ SCEGLIERE SE INTRAPRENDERE UN PERCORSO e il TIPO di percorso. 

Questo significa che, in base alle caratteristiche personali del bambino, si può valutare la strada migliore da intraprendere.

Per fare alcuni esempi:

-un percorso di psicomotricità può essere consigliato nel caso di difficoltà di linguaggio, difficoltà visuo percettive e/o attentive;

-un percorso di potenziamento mirato, che può essere consigliato a fronte di una diagnosi di DSA o difficoltà di carattere emotivo (es. ansia, scarsa autostima).

 

 

 È IMPOSSIBILE IPOTIZZARE REGOLE FISSE, PRIMA BISOGNA CONOSCERE LE PERSONE, ALTRIMENTI LA PSICOLOGIA NON HA SENSO!

Specialista, genitori e bambino devono essere concordi su un

percorso comune che non si basi solo sui dati quantitativi emersi (cioè i numeri)

ma soprattutto sui dati qualitativi, e cioè sulle caratteristiche caratteriali, emotive e personali.

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